Sessa Aurunca - Chiesa di San Leo



La chiesa di San Leone IX, comunemente conosciuta come San Leo, è ubicata ai limiti del borgo superiore di Sessa Aurunca, al di fuori del circuito murario medievale. L’intitolazione della chiesa a San Leone IX è dovuta verosimilmente alla riconoscenza e pietà popolare verso il loro patrono, papa dal 1049 al 1054. Secondo la tradizione letteraria e popolare la nascita del culto verso il Santo pontefice è dovuto al suo presunto passaggio e dimora a Sessa nella zona in cui sorse successivamente la chiesa a lui dedicata. A prescindere da questo sua venuta, ed il suo soggiorno all’interno di un convento domenicano ancora oggi incerto, occorre evidenziare la presenza di reliquie appartenenti allo stesso San Leone IX custodite presso la Cattedrale di Sessa. Uno di questi era in reliquiario a forma di braccio donato dal vescovo di Larino, Cesare Ferranzio, originario di Sessa, nella seconda metà del XV secolo e trafugato durante l’occupazione francese del 1799 insieme al busto argenteo del Santo. Altre reliquie, che secondo Lucio Sacco dovevano appartenere al braccio del Santo, sono presenti in un reliquiario di inizio Ottocento, di un altro sempre ottocentesco, con l’autentica recante lo stemma di Mons. Diamare, ed all’interno della base dell’attuale statua. Riportando le fonti citate dal Diamare si apprende che la chiesa di San Leone IX dipendeva direttamente dall’abbazia di San’Angelo in Formis, confermando, quindi, una presenza benedettina a Sessa centro che andava oltre la chiesa di San Benedetto.

La facciata si presenta dalle forme semplici e poco articolate. Subito, però, si nota l’intervento diretto del vescovo Diamare. Lo stemma in facciata reca alla base la data 1897, così come altre due lapidi poste all’interno e lo stemma sul portone in ferro sul lato esterno della chiesa. Il Diamare intervenne sull’edificio alla fine dell’Ottocento per riaprirlo al culto, risanarlo dal profondo stato di incuria e valorizzando, ancora una volta, la storia della cittadina e della Diocesi aurunca. La lapide della controfacciata attesta la “cronistoria” dei lavori nella chiesa di San Leone, patrono della “Città e Diocesi” di Sessa. L’interno è a navata unica privo di altari laterali. Da segnalare le due pitture parietali datate 1755 e raffiguranti la “Madonna con San Vincenzo Ferrer e San Sebastiano” e la “Madonna con Santi”. Testimonianze di pitture parietali medievali erano già state evidenziate dal vescovo Diamare a seguito degli interventi di restauro: “Nel rinnovare e ribassare il pavimento di detta Chiesa, nel muro laterale a destra scoprimmo avanzi di affreschi del basso Evo”. Indagini archeologiche, iniziate nel 2016, hanno permesso di confermare quanto riportato dal presule. Lungo le pareti sono ancora presenti pitture parietali risalenti tra i secoli XI-XIII buona fattura artistica, che lascerebbero ipotizzare la fondazione al secolo XI. Particolarmente interessanti il ritrovamento di un altare, cronologicamente inquadrabile alla fine del XV secolo, e di un probabile altare reliquiario sul lato sinistro. I lavori di restauro hanno evidenziato, inoltre, l’ingresso originario posto sull’attuale parete di fondo.

Prima degli ultimi lavori si conservava in chiesa la statua di Sant’Alfonso dei Liguori, di buona fattura artistica, trasportata dalla chiesa di Sant’Alfonso quando il Diamare concesse l’uso dell’edificio ecclesiastico alla comunità dei “Cruciferi”, allontanati a seguito delle soppressioni dal loro casa di Sessa.