STORIA

Archivio storico diocesano "Giovanni Maria Diamare"
La storia

S. E. Mons. G. M. Diamare, vescovo di Sessa Aurunca
L’Archivio storico diocesano è intitolato al vescovo Mons. Giovanni Maria Diamare (1888-1914). Dalla lettura dei suoi scritti si evincono con chiarezza il grande interesse e rispetto nutriti nei confronti del patrimonio documentario diocesano, che non aveva ricevuto una sistemazione organica. Prima dell’ordinamento voluto da Mons. Diamare la documentazione era organizzata, verosimilmente, in ambienti di deposito collegati ai singoli uffici della Curia. Il Vescovo, nell’ambito delle numerose iniziative culturali patrocinate, promosse una operazione capillare di concentramento della documentazione afferente i diversi uffici curiali e gli enti ecclesiastici sotto la sua diretta giurisdizione. Nel Registro de’ Vescovi, scritto a partire dal 1804, il Canonico Gennaro Creta, rammenta con amarezza il barbaro saccheggio perpetrato nel 1799 dalle truppe francesi ai danni della Cattedrale, di molte chiese e dell’Archivio Capitolare. Nel documento del Creta si menziona, quindi, un archivio che doveva conservare anche numerose pergamene, in gran parte andate perdute. Il saccheggio dovette riguardare solo una parte della documentazione conservata nell’Archivio Capitolare, infatti diversi fascicoli, carte, e registri del Seicento e del Settecento appartenenti al Capitolo sono ancora conservati presso l’Archivio storico diocesano e fortunatamente consultabili. Dopo alcuni anni di intenso lavoro, l’Archivio storico tenacemente desiderato dal Diamare venne inventariato e ordinato nella sua interezza, e collocato in ambienti dell’episcopio. Il Vescovo accenna all’ardua imprese nelle sue Memorie critico-storiche della Chiesa di Sessa Aurunca…: “Curammo diversi anni sono riordinare l’archivio ed in appositi armadii tutti gli incartamenti con ordine disporre. Anzi registrammo una per una tutte le carte e documenti, lavoro penoso di molti mesi, e ne facemmo un esatto elenco od inventario; e da questo esame o spoglio, già fatto, rilevammo molte notizie che pel presente lavoro ci hanno assai giovato”. Contestualmente allo scoppio della seconda guerra mondiale l’archivio venne spostato. Il patrimonio documentario divenne facile preda di furti e vittima di un deterioramento materico causato dall’umidità dei locali nei quali era stato spostato. Solo a partire dagli anni Ottanta del XX secolo i documenti vengono collocati in ambienti idonei e sottoposti ad un primo tentativo di riordinamento curato dalla competente Soprintendenza Archivistica di Napoli con la redazione di un elenco di consistenza. Dal giugno del 2000, in occasione dell’anno giubilare, l’Archivio storico viene aperto al pubblico. La sua sede iniziale è posta presso i locali dell’episcopio. Nel 2005 trova una nuova e definitivacollocazione presso il Centro diocesano “SS. Casto e Secondino”, sede della nuova Curia vescovile. Da giugno 2019 l’Archivio ha aumentato gli ambienti destinati alla consultazione ed alla conservazione.